venerdì 17 aprile 2009

Il Bene ed il male esistono veramente?

Ieri mentre stavo guardando il film Bleep, mi sono venute delle riflessioni.
In particolare come il concetto del bene e del male faccia parte di un paradigma ben consolidato nelle nostre coscienze, e come questo condizioni in modo distorto le nostre scelte di vita.
Ci sono tanti autori che hanno scritto e parlato di questo argomento.

Oggi ne cito alcuni, i primi che mi sono venuti in mente, ma ognuno di voi ne conoscerà molti altri.
Partendo ad esempio da Stuart Wilde, nel suo libro “Miracoli” egli afferma: “Nella Legge Universale non c'è energia dualistica, non c'è bene e male, santi o peccatori, c'è una sola energia che pervade tutte le cose, e ogni cosa pervade quel potere.
La differenza tra bene e male è solo nel nostro modo di percepirli, poiché dove c'è vera energia, non c'è giudizio, c'è soltanto energia più alta ed energia meno alta, ed alla fine della nostra vita, avremo modo di esaminare quello che avremo ottenuto”.
Tutte le generazioni che ci hanno preceduto, o “inconscio collettivo” come lo definisce Jung, sottomettendosi alle varie religioni, hanno creato il concetto di bene e male.

Miceal Ledwith in “Bleep” afferma: “Se faccio così verrò punito da Dio, se faccio così, verrò invece premiato. E' una descrizione molto povera che cerca di visualizzare un percorso da seguire nella vita, con risultati disastrosi, perché non esistono il bene ed il male. In questo modo si giudicano le cose in modo troppo superficiale. Noi dobbiamo sviluppare la nostra comprensione su ciò con cui abbiamo a che fare. Faccio cose che so che mi faranno evolvere, altre cose non mi faranno evolvere, ma non sono buone o cattive, non c'è un Dio pronto a punirci perché abbiamo fatto una cosa o un'altra”.
Ramta sempre in Bleep prosegue nel dire: “Non esiste un Dio che condanna la gente, tutti siamo Dio …
Penso che tu sia cattivo? No. Penso che tu sia buono? Nemmeno. Penso che tu sia Dio”.

Greg Braden nei “Sette Specchi Esseni” espone i concetti di bene e male o luce ed oscurità sotto il punto di vista degli antichi Esseni.
“Se è vero che l’oscurità e la luce sono uguali e diverse solo in apparenza, come affermano i testi antichi e se è vero che sono forze benigne al nostro servizio, anziché forze solo benevole o malevole, allora il mondo in cui viviamo assume un aspetto molto diverso.
Se credete che l’oscurità e la luce siano separate e che l’oscurità sia qualcosa che si differenzia dal nostro Creatore, allora questo è il solo modo in cui la paura può esistere in noi.
Se ammettete la possibilità che l’oscurità faccia parte del nostro Creatore, proprio come ne fa parte la luce, come percepireste il Creatore?
Non c’è differenza!
Se ammettete la possibilità che esista un’unica fonte di tutto ciò che è conoscibile nel nostro mondo e che possiede svariate forme di espressione, allora è impossibile provare paura.
Se percepiamo il nostro mondo solo attraverso il cervello destro o sinistro, o soltanto attraverso la logica, allora percepiremo sempre una separazione, vedremo sempre luce e oscurità, bene e male, giusto e sbagliato. Questo è un modello che ha fatto il suo tempo. Secondo i testi antichi, la logica è molto positiva, ma deve essere temperata con la saggezza, una saggezza che viene dal cuore.
Come possiamo odiare o provare paura, o giudicarci a vicenda se riconosciamo che tutti facciamo parte gli uni degli altri? Che facciamo tutti parte di questo mondo, di un singolo Creatore e che tutti insieme stiamo inseguendo la memoria dello stesso ricordo?”

E voi che ne pensate a questo riguardo?
Fatemi sapere la vostra opinione e …le vostre esperienze
Buona riflessione :-)

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